domenica 22 marzo 2009

At war with Satan


Domenico è rosso di capelli ed è un tirchio del kazzo. Domenico è stato a vedere i Venom e gli Exodus a Roma e io sono invidioso. Ci frequentiamo durante tutto l`ultimo anno di liceo, pensando di mettere su un gruppo heavy metal dai connotati dark sinfonici. Domenico ha un fratello, Mauro, che suona il pianoforte che diolamandi e va in giro con i guanti anche l`estate per paura di rovinarsi le mani. A 17 anni non ho neanche la chitarra elettrica buona. Ne ho comprata una in un vecchio negozio di Ortona, quello di Pettinefino, la nascondo sotto il letto, perchè papà non vuole , perché, dice lui, debbo pensare a “le cose serie della vita“. Per me l`unica cosa “seria” della vita è stata , è e sarà per sempre, Elvis. Così mi faccio prestare la chitarra da Andrea, il mio compagno di banco, che ascolta gli Slayer e Michael Jackson, in un turbinio di accordini funk e dissonanti da non capirci un kazzo. Domenico inizia a propormi il suo concetto di un heavy metal, misto a stacchi sinfonici, che il fratello Mauro registra in chiesa mentre lui distrae il prete. A quei tempi inizio ad indossare sfacciatamente una magliettina dei Venom con una testa di caprone rossa, su un pentacolo rovesciato e sotto la scritta “Look at me Satan child, born of evil, Thus defiled”, corredato da una collana con croce capovolta ed un cinturone con le borchie. Non mi rendo conto che in città, qualcuno mi inizia a guardare con l’intenzione di gettarmi dell’acqua santa addosso. Così con la mia chitarrina mi metto sulla SS 16 affinchè qualche buon uomo mi dia un passaggio per salire a Tollo a fare le prove. Dopo due ore di pollice alzato inutilmente, forse mi rendo conto che l’abbigliamento non è proprio adatto a stabilire atteggiamenti di empatia, con i camionisti. The Hitcher è stato girato pensando a me. Alla fine mi inchioda davanti ai piedi, una 124 color verde merda di lumaca, con un tipo che sembra uscito dal forno della porchetta. Una maglietta bianca impataccata, si lacera sotto le generose forme del bifolco, il quale custodisce gelosamente incastrati, tra il bicipite e la manica della maglietta, un pacchetto di nazionali con l’accendino. “Cumpà, a da ij’ a Tolle?“. Salgo senza rispondere. Faccio una delle più grandi kazzate della mia adolescenza. La 124 del truzzo è stata modificata in laboratorio per raggiungere i 240. Me ne rendo conto quando entro dentro questa specie di motozappa nucleare. Lasciando intatti gli interni in plastica marrone, un volante simil rally è tutto quello che rimane di un cruscotto con tachimetri, contagiri, misuratori, led radio con vecchia cassetta di Nino D’Angelo e Arbre Magique al profumo di cozza. La prima curva viene affrontata ad una velocità nominale di 130 km orari. Il verro cheè alla guida, come per accompagnare la guida di un sidecar da corsa, attacca la mano sul tetto della macchina, a spostare il proprio peso. I pochi km che dividono l’Adriatica da Tollo, sono il martirio del mio stomaco. “Cumpà, che ti’ stii’ a ffà ’sotte?” Sembro Pozzetto in “Sono fotogenico”. Bianco come un cencio, vengo depositato in via Perruna, onde poter vomitare il pranzo. Riesco a raggiungere casa di Domenico, dove è già in corso la riunione per decidere il nome della band. In maniera molto democratica i fratelli musicisti optano per “Graveless”, dopo aver consultato un vecchi Hazon Garzanti. C’è un altro problema da risolvere. Non abbiamo sala prove. Per il momento, basta un vecchio pollaio per metter su un po’ di accordi. Ci sono vecchi amplificatori a valvola isolati male, anche l`impianto elettrico di quella specie di stalla è un cesso, c’è il rischio di fare la fine di Keith Reilf, cantante degli Yardbirds inglesi, morto, durante un temporale, mentre suonava a casa in ciabatte. Non voglio morire in ciabatte , I wanna die with my boots on! Come direbbero i Maiden. Partiamo con una serie affilata di gig che farebbe appendere la chitarra al chiodo anche a Van Halen, non per la nostra bravura , ma per il pericolo di suonare in quelle condizioni. E`un pomeriggio di inizio estate. L`aria è satura di odore pretemporalesco e noi siamo accalcati, nell`antipollaio di questo pollaio, in piena campagna tollese. C`è un vaga puzzetta di culo di gallina, dato che un cancelletto, ci divide dal luogo abitato dagli stupidi volatili. Il batterista vende pezzi di ricambio e ha intuito subito, dato il suo retaggio prefolk liscio, che il thrash è solo una polka al triplo della velocità. Suoniamo beati una sorta di introduzione al brano “Triumph of evil”, Domenico si avvicina al microfono, collegato a questo amplificatore che ha tutta l`aria di un Montarbo passato sotto una frana. Il contatto delle labbra di Domenico con il microfono, chiude il circuito facendo partire una scossa che lo rende cieco per venti minuti. Nella concitazione, mi cade il plettro. Nel momento in cui tocco con le dita il pavimento della stalla, per raccorglielo , una botta di corrente mi proietta verso dietro sollevandomi da terra, cado, riuscendo, fortunatamente a staccare il jack con il mio corpo.. E` il panico generale. Allungato per terra, riesco solo a vedere l`occhio di una gallina dal recinto vicino che assiste alla scena. Stasera pollo.

5 commenti:

  1. Cosa non si fa per imbracciare la chitarra! Noi all'inizio degli anni '80 provavamo nel retro-bottega di un barbiere, poi un amico generoso convinse i suoi a darci una casa in campagna, tipo quella che hai descritto nel racconto.
    Per fortuna niente scosse, ma forse andò anche peggio, perché una sera trovammo la porta sfondata: ci avevano rubato praticamente tutto. Fu un duro colpo per i Reverse.
    Oltre a ciò condividiamo anche la tremenda SS16 che attraversa Ravenna e provincia. Dalle nostre parti c'era un altro gruppo che aveva proprio questo nome.

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  2. non ho mai suonato in una band.
    ma la magliettina dei venom quasi quasi me la compro!
    un saluto

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  3. Pero'! quella 124 andava davvero forte! Meno male che sei arrivato tutto intero!

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  4. Avevo un amico che andava matto per gli Iron Maiden, una vera fissa. Tu parlavi, chessò, del consumo di pesce nella Cina orientale e lui di rimando "D'altra parte anche gli Iron, nel pezzo blabla blabla....". Cantava, pure, e ci sfrantecava le orecchie uguale a Bruce Dickinson. Ora ha messo pancia e fa l'informatco.
    C'entra una mazza, ma me lo hai ricordato col post.

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