domenica 21 giugno 2009

L'uomo totale al quale daremo un nome di fantasia: A. R.


Non sono il primo a parlare di A.R. Non sarò l`ultimo. La sua vita, le sue gesta sono storia gloriosa, unica luce ad illuminare un periodo oscuro per L`Aquila. A. R. nasce bene ed e` il secondo di tre fratelli nati a sovvertire l`ordine costituito della buona borghesia aquilota. Di educazione liberale, se non libertina. A. concentra tutta la ragion d`essere nella sua canottiera di lana , soprattutto nella zona ascellare. Il tanfo giovanile che essa emana, unita alle sue merende a base di pecorino e whisky, donano alla sua persona un`aurea magica ed ipnotizzante. A stupire sono alcuni tagli di capelli, frutto di errate valutazioni dimensionali, che costringono il R. a seguire percorsi tricologici, simili ai tagli di Fontana. Notevole e` la mania per le scarpe. Come usciti da un sogno infantile, si materializzano ,nel suo guardaroba, alcuni tra i più orridi mocassini con fibbia della storia dell`artigianato italiano. Caratteristica di questi mocassini e` la debolezza del tacco, che talvolta viene smarrito in consessi di spessore quali celebrazioni di matrimoni e riunioni tra colleghi del padre, ma soprattutto un`estetica della fibbia che raccoglie le istanze dei giovani comunicandi nei film di Monicelli. R. e` uomo in toto. L`alta gradazione del suo alito, notevolmente speziato da superalcolici, talvolta di altissima qualità, sottratti alla raccolta del padre. e la sua mania di parlare a venti centimetri dalla faccia dell`ascoltatore, facendogli intuire la sequenza delle portate del suo pranzo, fanno del R. l`individuo ideale da portare alle feste. R. adopera maglioni di ampia taglia uniti a blue jeans che talvolta esprimono in forma scritta le emozioni dell`indossatore. Nell`approccio alla musica, il R. e` un nichilista istintivo e preclusivo. Il suo moto e`: “fa cagare!” Storica e` la sua considerazione per uno dei dischi più importanti degli U2: “The Joshua tree” “Quissu e`bbonu pe`accorda` la chitarra!” avrebbe detto A. al primo ascolto. Altra nota a parte merita la collezione di macchine del R. Si conoscono alcuni numeri di telaio e le targhe ma non se ne riescono a conoscer i modelli. Alcune degli utilizzi principali delle macchine del R. sono le trasferte universitarie a Roma, saltuaria alcova con prostitute della periferia di cui sopra improbabile mezzo per recarsi a concerti ed occupazione di suolo pubblico sotto la propria abitazione. La macchina simbolo dell`età aurea del R. e` una fiat Ritmo di colore grigio topo chiaro. Decorata oltre che da immancabili danni alla carrozzeria, anche da vistose macchie di ruggine in avanzato stato di decomposizione. Le condizioni degli interni, mostrano le motivazioni per cui la Fiat ha perso notevoli quote di mercato a favore degli orientali, offrendo un panorama decadente simile ad alcune scene dei film di Cipri` e Maresco. L`essenzialità delle dotazioni, coadiuvata da pratiche demolitorie del R. ,fanno sì che gli interni siano ridotti alla dotazione base costituita dai principi comandi dell`auto tipo volante pedali e cambio, risultando optional anche I sedili. Quello che sconcerta e ` la possibile assenza di finestrini, cosa non piacevole, durante viaggi invernali a L`Aquila e dintorni e la presenza costante ed inquietante di un carburatore smontato all`interno dell`auto, proveniente forse dalla Ritmo stessa, il che spiegherebbe la miracolosa capacita` del mezzo, di camminare in quelle condizioni. La guida del R. e` futurista, dadaista, impressionista. Futurista perche` il R. ama la velocita` pura. Esperienze euforiche si possono ottenere andando con lui a Roma. Dadaista perche` il R. interpreta totalmente le regole stradali, stravolgendole a suo piacimento. E` possibile con lui andare a 120 lungo Corso Vittorio Emanuele a Roma, utilizzando la sola corsia riservata agli autobus oppure tentare di investire passanti, apostrofandoli pesantemente. Il sottosterzo e` sconosciuto al R., cio` si risolve in allegri fuoristrada, tipo cunette nei dintorni dell`Aquila con abbandono del mezzo nella scarpata e prosecuzione a piedi. Impressionista perche` il passeggero del Rossi rimane impressionato indelebilmente dall`esperienza automobilistica. Interessanti effetti Parigi-Dakar si possono ottenere, aizzando il Rossi, durante la guida, insinuando il fatto che egli non sappia guidare e non sia capace di affrontare gli ostacoli con sprezzo del pericolo. Ancora oggi, ad un quarto di secolo di distanza, le caratteristiche di R. rimangono intonse, rivelando una difficoltà di decadimento simile a quella dell'uranio.

4 commenti:

  1. Inquietante AR, grande Favollo, nel senso GRANDE. Ti ho letto tutto d'un fiato come spesso mi capita passando di qua ;)

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  2. Questo individuo è ora un giudice assai importante...

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