Ero indeciso se continuare a raccontare questa storia, dopo quello che è accaduto a L’Aquila, il luogo dove questi fatti sono maturati. Spero comprendiate che i miei post siano un risultato delle storie dei miei nonni e della mia storia personale. L’Aquila, oltre ad essere il mio paese natale, è il posto dei miei ricordi d’infanzia migliori e delle mie “trasgressioni” giovanili. Credo di fare giustizia anche ai miei amici aquilani, se perseguirò nel fine di tessere memorie di avvenimenti di un quarto di secolo fa eppure, alla luce del terremoto, così lontani tanto da appartenere ad un “prima” che mai più tornerà.
Iron Maiden / Wasp 1986 e nascita del primo numero della fanzine Rubbish
Abbiamo notato in molti negozi che frequentiamo, la presenza di giornali ciclostilati fatti dagli appassionati di musica di ogni genere: le fanzine. Soprattutto i punk hanno una editoria underground molto sviluppata: le fanzine hanno molti vantaggi: sono fatte dagli ascoltatori, da coloro che acquistano i dischi e quindi i più liberi di parlarne male , a differenza di molti giornalisti “guidati” dalle case discografiche. Non sono sottoposte a censura perchè molto spesso essendo riviste pirata possono avere linguaggi fuori dagli schemi, riescono a far conoscere anche gruppi che non vengono considerati dalle testate maggiori e soprattutto sono molto seguite dai fan per una impostazione grafiche semplificata a volte, dadaista, infantile, ma fottutamente genuina. Iniziamo, assieme a Marco , del quale scopro insospettate qualità di musicista e fumettista, a creare le bozze per una sorta di indice di argomenti e rubriche da trattare. Nel frattempo c`e` la storica trasferta del “Somewhere on tour” degli Iron Maiden assieme ai Wasp a Napoli, ultima data del loro tour. Partiamo con la Ritmo diesel di Berardo. Arriviamo in una citta` caotica, dove le macchine girano senza targhe e per arrivare a Fuorigrotta ci vuole piu` tempo che per arrivare da L`Aquila. Mi sono fatto un giaccone di Jeans da spacciatore portoricano con una enorme pezza degli Slayer dietro e un soprannome che e` tutto un programma : “Droga”. Ho la mia solita maglietta dei Venom di “Black Metal” e un paio di scarpe da basket alte bianche e nere con jeans neri a sigaretta più cintura di borchie: sono un metallaro degli anni `80! Arriviamo davanti al palazzetto in un clima molto teso, fuori i bagarini vendono biglietti falsi tipo “banda degli onesti”. Alcuni spettatori sono ammucchiati davanti i cancelli da ore. Di fronte i carabinieri li provocano in continuazione e fanno lo stesso con me, quando mi avvicino. La pressione e` insopportabile. alcuni svengono, rimanendo in piedi, incastrati tra la folla. Piovono i primi insulti e le prime reazioni, dovute alla lentezza dell`ingresso al concerto. Parte la prima carica dopo la nostra spinta. Scappo non so dove. Al mio fianco un ragazzo terrorizzato inseguito da un carabiniere con un tubo da impalcatura in mano. Lo colpisce alla gamba spezzandogliela. Sento solo il vento dell`arnese brandito in aria ed il tonfo di un corpo che cade a terra. Ritentiamo l`ingresso dopo alcuni minuti. Il concerto e` nella norma. Si sente che Dickinson e compagni sono stanchi. Meglio i Wasp che rompono il culo a duemila. Dopo concerto con hot dog partenopeo e birra calda di poco prezzo. Parliamo con qualche metallaro. Io e Marco abbiamo l`impressione che i tempi siano veramente maturi per editare qualcosa che abbia a che fare con una ‘zine. Magari un po` diversa. Ricordo di avere qualche numero del Vernacoliere e la collezione completa dei Tango di Michele Serra, che nell`86. uscivano con l`Unita`. Dopo qualche mugugno di Marco, lo convinco a leggerli per cavarci fuori qualche spunto. Marco inizia a creare qualche vignetta per le rubriche. Usa un pennarello 0.5 su acetato e nel tempo libero riempie fogli interi di soggetti. Marco ha la caratteristica di sorridere divertito nel momento in cui disegni I suoi fumetti. Sotto l`aspetto di regista di snuff video si nasconde una persona sensibile e talentuosa. E` sorprendente la capacita` con la quale approccia qualsiasi strumento musicale. Ci vediamo spesso al pub per mettere insieme gli argomenti da trattare nel primo numero. Tra un cannone ed un altro nascono i protagonisti. La fanzine occupa la creativita` a 360 gradi. Bisogna essere scrittori, giornalisti, grafici, recensori di musica, spettatori di concerti, esperti di marketing, conoscitori di invii postali etc etc. Tra le altre cose , mio padre gestisce un ufficio da geometra, fornito di attrezzature per impostare graficamente la ‘zine, senza contare una rudimentale macchina fotocopiatrice “Olivetti”. Iniziamo con un formato A3 piegato in due, che non e` proprio tipografico, ma e` giusto da fotocopiare. Molte altre fanzine hanno formato A4 piegato in due, ma questa va a scapito della leggibilità degli articoli scritti con caratteri molto piccoli. Come riempire le pagine e` semplice. In quel periodo molti gruppi musicali sono formati innanzitutto da ascoltatori, da persone che conoscono l`importanza della zine, come veicolo per promuovere I loro demo e la loro attivita`. Anche i gruppi della scena americana e tedesca, i quali hanno maggiore possibilita` di vedere pubblicati i loro dischi, sono molto affezionati alle fanzine. Sono molto propensi, quindi, a rispondere alle lettere di giornalisti fai da te. Basta inviare un IRC ( international reply coupon) per far si che non spendano nulla rispondendo. Proviamo, per il primo numero, con qualche gruppo italiano tipo Bulldozer e Necrodeath, due band di punta del thrash italiano, i primi milanesi, sono apparsi nelle compilation co Metallica, Slayer, etc. I secondi sono protagonisti di una sorta di death grind primordiale che tanta scuola farà alla fine dei `90. Proviamo anche a spingere trasversalmente, interessando Alberto Rossi, il quale ci mette in contatto con Cubito, che subito ci rifila materiale del Metallica Fan Club. A quei tempi i Metallica non erano ancora teste di cazzo. Erano solo adolescenti brufolosi, ripieni di merdosa birra americana, che non conoscevano la differenza fra strofa e ritornello. Tutto sommato erano simpatici, soprattutto per gli atteggiamenti da cazzoni. Famosissimi per la loro incapacita` di suonare brani dal vivo senza sbagliare… (Continua al prossimo post)
Iron Maiden / Wasp 1986 e nascita del primo numero della fanzine Rubbish
Abbiamo notato in molti negozi che frequentiamo, la presenza di giornali ciclostilati fatti dagli appassionati di musica di ogni genere: le fanzine. Soprattutto i punk hanno una editoria underground molto sviluppata: le fanzine hanno molti vantaggi: sono fatte dagli ascoltatori, da coloro che acquistano i dischi e quindi i più liberi di parlarne male , a differenza di molti giornalisti “guidati” dalle case discografiche. Non sono sottoposte a censura perchè molto spesso essendo riviste pirata possono avere linguaggi fuori dagli schemi, riescono a far conoscere anche gruppi che non vengono considerati dalle testate maggiori e soprattutto sono molto seguite dai fan per una impostazione grafiche semplificata a volte, dadaista, infantile, ma fottutamente genuina. Iniziamo, assieme a Marco , del quale scopro insospettate qualità di musicista e fumettista, a creare le bozze per una sorta di indice di argomenti e rubriche da trattare. Nel frattempo c`e` la storica trasferta del “Somewhere on tour” degli Iron Maiden assieme ai Wasp a Napoli, ultima data del loro tour. Partiamo con la Ritmo diesel di Berardo. Arriviamo in una citta` caotica, dove le macchine girano senza targhe e per arrivare a Fuorigrotta ci vuole piu` tempo che per arrivare da L`Aquila. Mi sono fatto un giaccone di Jeans da spacciatore portoricano con una enorme pezza degli Slayer dietro e un soprannome che e` tutto un programma : “Droga”. Ho la mia solita maglietta dei Venom di “Black Metal” e un paio di scarpe da basket alte bianche e nere con jeans neri a sigaretta più cintura di borchie: sono un metallaro degli anni `80! Arriviamo davanti al palazzetto in un clima molto teso, fuori i bagarini vendono biglietti falsi tipo “banda degli onesti”. Alcuni spettatori sono ammucchiati davanti i cancelli da ore. Di fronte i carabinieri li provocano in continuazione e fanno lo stesso con me, quando mi avvicino. La pressione e` insopportabile. alcuni svengono, rimanendo in piedi, incastrati tra la folla. Piovono i primi insulti e le prime reazioni, dovute alla lentezza dell`ingresso al concerto. Parte la prima carica dopo la nostra spinta. Scappo non so dove. Al mio fianco un ragazzo terrorizzato inseguito da un carabiniere con un tubo da impalcatura in mano. Lo colpisce alla gamba spezzandogliela. Sento solo il vento dell`arnese brandito in aria ed il tonfo di un corpo che cade a terra. Ritentiamo l`ingresso dopo alcuni minuti. Il concerto e` nella norma. Si sente che Dickinson e compagni sono stanchi. Meglio i Wasp che rompono il culo a duemila. Dopo concerto con hot dog partenopeo e birra calda di poco prezzo. Parliamo con qualche metallaro. Io e Marco abbiamo l`impressione che i tempi siano veramente maturi per editare qualcosa che abbia a che fare con una ‘zine. Magari un po` diversa. Ricordo di avere qualche numero del Vernacoliere e la collezione completa dei Tango di Michele Serra, che nell`86. uscivano con l`Unita`. Dopo qualche mugugno di Marco, lo convinco a leggerli per cavarci fuori qualche spunto. Marco inizia a creare qualche vignetta per le rubriche. Usa un pennarello 0.5 su acetato e nel tempo libero riempie fogli interi di soggetti. Marco ha la caratteristica di sorridere divertito nel momento in cui disegni I suoi fumetti. Sotto l`aspetto di regista di snuff video si nasconde una persona sensibile e talentuosa. E` sorprendente la capacita` con la quale approccia qualsiasi strumento musicale. Ci vediamo spesso al pub per mettere insieme gli argomenti da trattare nel primo numero. Tra un cannone ed un altro nascono i protagonisti. La fanzine occupa la creativita` a 360 gradi. Bisogna essere scrittori, giornalisti, grafici, recensori di musica, spettatori di concerti, esperti di marketing, conoscitori di invii postali etc etc. Tra le altre cose , mio padre gestisce un ufficio da geometra, fornito di attrezzature per impostare graficamente la ‘zine, senza contare una rudimentale macchina fotocopiatrice “Olivetti”. Iniziamo con un formato A3 piegato in due, che non e` proprio tipografico, ma e` giusto da fotocopiare. Molte altre fanzine hanno formato A4 piegato in due, ma questa va a scapito della leggibilità degli articoli scritti con caratteri molto piccoli. Come riempire le pagine e` semplice. In quel periodo molti gruppi musicali sono formati innanzitutto da ascoltatori, da persone che conoscono l`importanza della zine, come veicolo per promuovere I loro demo e la loro attivita`. Anche i gruppi della scena americana e tedesca, i quali hanno maggiore possibilita` di vedere pubblicati i loro dischi, sono molto affezionati alle fanzine. Sono molto propensi, quindi, a rispondere alle lettere di giornalisti fai da te. Basta inviare un IRC ( international reply coupon) per far si che non spendano nulla rispondendo. Proviamo, per il primo numero, con qualche gruppo italiano tipo Bulldozer e Necrodeath, due band di punta del thrash italiano, i primi milanesi, sono apparsi nelle compilation co Metallica, Slayer, etc. I secondi sono protagonisti di una sorta di death grind primordiale che tanta scuola farà alla fine dei `90. Proviamo anche a spingere trasversalmente, interessando Alberto Rossi, il quale ci mette in contatto con Cubito, che subito ci rifila materiale del Metallica Fan Club. A quei tempi i Metallica non erano ancora teste di cazzo. Erano solo adolescenti brufolosi, ripieni di merdosa birra americana, che non conoscevano la differenza fra strofa e ritornello. Tutto sommato erano simpatici, soprattutto per gli atteggiamenti da cazzoni. Famosissimi per la loro incapacita` di suonare brani dal vivo senza sbagliare… (Continua al prossimo post)
Questo ricordo è affascinante per me che non l'ho vissuto, immagino per te! ... tuttavia, è inquietante quanto quel bambino ignudo somigli a tuo fratello ....
RispondiElimina- il millenovecentoottantasei
RispondiElimina- gli Iron Maiden assieme ai Wasp a Napoli
- la Ritmo diesel
- un giaccone di Jeans da spacciatore portoricano con una enorme pezza degli Slayer dietro e un soprannome che e` tutto un programma : “Droga”
ce n'è abbastanza per fare un film.
aspetto il seguito.
saluti
Grazie per l'invito nel regno delle due sicilie. Mi sa che di questo passo accetterò ben volentieri.
RispondiEliminaIntanto sempre e comunque buon 25 aprile.
ciao.