domenica 26 aprile 2009

L'invisibile 1986 / 1987


(Continua dal post precedente…)
Nel frattempo, le notti brave aquilane, si susseguono. La sfida piu` grande e ` quella di resistere un giorno intero, senza mangiare, ingurgitando gli alcolici piu` disparati. Si inizia con la sveglia alle 11.00, dato che frequentare le lezioni all`Universita` e` ormai inutile. Per colazione si va al bar, ordinando un paio di Cuba Libre con molta Cuba e poco libre, facendo attenzione a mangiare le patatine e le olive da stuzzichino. Dopo il primo effetto corroborante delle bevande, inizia la fase empatica che permette di arrivare in buona compagnia fino all`aperitivo prima di pranzo. A quei tempi nel bar “da Toni” per il Corso e ` facile trovare cocktail a poco prezzo. Esiste in commercio un liquore dal nome Kibowi, un misto di vodka e Kiwi, imbevibile ma utile per tenere alto il morale e la temperatura. Dato che incontro Gasba e gli altri, la bevuta in compagnia permette di sparare alcune tra le piu` storiche cazzate del centro sud. A L`Aquila tutti quelli che conosco, bevono in maniera industriale. Di Acqua non si sente parlare e qualcuno la ricorda come qualcosa di associato al sapone , durante le abluzioni. Bere e` necessario per alcuni motivi : un Innalzamento illusorio della temperatura corporea, un approccio disinibito all`altro sesso, che di questi tempi e` cosi` distante, una sensazione di sazieta`, che permetta , fatti I conti , di risparmiare un pranzo, non meno tossico dell`alcool, alla mensa universitaria. Il cocktail, si protrae fino alle 13,45, momento nel quale gli altri vanno a casa a pranzare ed io rimango intontito a gironzolare, per piazza Duomo, tra le bucce del mercato ormai smantellato ed I netturbini. fatto questo mi trascino a casa per un`ora, dove prendo possesso di grappe affumicate col ranuncolo, nello scaffale della vecchia o qualche fondo di rosato pseudosalentino, o addirittura il famoso Lambrusco Zonin utile per sciacquare la catena della bicicletta. La situazione si fa interessante. Inizio a piangere per qualche amore perso tra le seghe liceali o qualche disgrazia della serie che ci sto a fare qui. Questo con il sottofondo dei Nasty Savage o dell`ennesimo disco dei Candlemass. Esco verso le 16,45 verso il solito bar per il te` aggiustato al brandy. Vi sono molte opzioni nel bel mezzo del mal di testa che mi stringe le tempie da ore: un caffe` con fernet, un cioccolato con meta` stravecchio, un meta` stravecchio. decido uno stravecchio intero senza cioccolato. Sono mosca da bar fino alle 18, 30. Per darmi un contegno mi faccio una passeggiata per andare trovare qualche matricola fancazzista come me. Trovo Peppe da Carsoli o Emilio di Lanciano,. Emilio devo dire che si impegna, e` in casa con altri 3 studenti di Ingegneria e sono sicuro che riuscira`. C`ha un vecchio disco degli Scorpions con I fratelli Schenker: “Lonesome crow`. Dopo aver rotto i coglioni, vengo cacciato gentilmente perche` puzzo di alcool a morte e ho i capelli lunghi. Ritorno per il Corso, verso le 19,30. Gli altri sono gia` a livello. Non sono da meno ed entro nel bar dove inizio la serie dei prosecchi e salatini. Alle 20,30 sono cotto e l`unica cosa da fare e` passeggiare alla temperatura di 1 o 2 gradi per riacquisire dignita` sufficiente per il dopocena. Ci sono alcune possibilita` per sopravvivere al break tra il prima ed il dopo cena degli altri. Il walkman a palla lungo Via Sallustio o le chiavi del Naftabenza, una cantinaccia dove facciamo le prove in vari gruppi. Verso le 22,00 raggiungo con il fegato supplicante il Bar Dante all`angolo di Piazza Duomo vicino le poste centrali. Berardo e gli amici del dopo cena sono gia` li`. Quelli che conosco a L`Aquila, si possono dividere a seconda degli orari. Ci sono alcuni che vedo solo la mattina, altri la sera prima di cena ed altri dopo cena. Gli amici al bar sono quelli che ti danno la buonanotte in tutti I sensi. Sono quelli che mi offrono “L`invisibile”. L”Invisibile e` una bevanda totale dal gusto e dall`effetto simili alla formalina. Ci si sente, infatti, come una mummia, dopo il primo sorso. La bevanda si chiama invisibile perche` appare totalmente trasparente. Essa viene miscelata in un bicchiere della cedrata, liscio ed ampio, mixando vodka, gin, rum, coca buton. E` obbligo per la vittima berla tutto d`un fiato, e` la sua quantita` si aggira circa sugli 0,33 cl. Questo spiega il senso di rapimento mistico dal quale si viene catturati dopo la sua veloce ingestione. Fatto questo il sottoscritto e` pronto per divenire, in piena Piazza Duomo, il Crash test dummy umano. vengo posto al centro tra le due fontane ed i miei amici, tra i quali due cinture nere e due cugini di Chuck Norris, compiono su di me tutti gli esercizi del primo volume dell`opera omnia di Bruce Lee. Non sento dolore perche` non c`e dolore, sono estraneo al mio corpo, ed osservo la scena dall`alto. Odo le urla di stizza dei miei carnefici, i quali non si capacitano della mia insensibilita` ai colpi piu` proibiti. Rido, rido, convinto di aver lasciato le mie ghiandole surrenali a casa sul comodino. Di Tutto questo mi ricordo la mattina dopo, quando tento di alzarmi dal letto. Mi guardo allo specchio. Sono nero a chiazze. Terribili lividi mi ricoprono il busto e la schiena. Ci vuole un goccetto.

domenica 19 aprile 2009

Nascita della fanzine


Ero indeciso se continuare a raccontare questa storia, dopo quello che è accaduto a L’Aquila, il luogo dove questi fatti sono maturati. Spero comprendiate che i miei post siano un risultato delle storie dei miei nonni e della mia storia personale. L’Aquila, oltre ad essere il mio paese natale, è il posto dei miei ricordi d’infanzia migliori e delle mie “trasgressioni” giovanili. Credo di fare giustizia anche ai miei amici aquilani, se perseguirò nel fine di tessere memorie di avvenimenti di un quarto di secolo fa eppure, alla luce del terremoto, così lontani tanto da appartenere ad un “prima” che mai più tornerà.

Iron Maiden / Wasp 1986 e nascita del primo numero della fanzine Rubbish

Abbiamo notato in molti negozi che frequentiamo, la presenza di giornali ciclostilati fatti dagli appassionati di musica di ogni genere: le fanzine. Soprattutto i punk hanno una editoria underground molto sviluppata: le fanzine hanno molti vantaggi: sono fatte dagli ascoltatori, da coloro che acquistano i dischi e quindi i più liberi di parlarne male , a differenza di molti giornalisti “guidati” dalle case discografiche. Non sono sottoposte a censura perchè molto spesso essendo riviste pirata possono avere linguaggi fuori dagli schemi, riescono a far conoscere anche gruppi che non vengono considerati dalle testate maggiori e soprattutto sono molto seguite dai fan per una impostazione grafiche semplificata a volte, dadaista, infantile, ma fottutamente genuina. Iniziamo, assieme a Marco , del quale scopro insospettate qualità di musicista e fumettista, a creare le bozze per una sorta di indice di argomenti e rubriche da trattare. Nel frattempo c`e` la storica trasferta del “Somewhere on tour” degli Iron Maiden assieme ai Wasp a Napoli, ultima data del loro tour. Partiamo con la Ritmo diesel di Berardo. Arriviamo in una citta` caotica, dove le macchine girano senza targhe e per arrivare a Fuorigrotta ci vuole piu` tempo che per arrivare da L`Aquila. Mi sono fatto un giaccone di Jeans da spacciatore portoricano con una enorme pezza degli Slayer dietro e un soprannome che e` tutto un programma : “Droga”. Ho la mia solita maglietta dei Venom di “Black Metal” e un paio di scarpe da basket alte bianche e nere con jeans neri a sigaretta più cintura di borchie: sono un metallaro degli anni `80! Arriviamo davanti al palazzetto in un clima molto teso, fuori i bagarini vendono biglietti falsi tipo “banda degli onesti”. Alcuni spettatori sono ammucchiati davanti i cancelli da ore. Di fronte i carabinieri li provocano in continuazione e fanno lo stesso con me, quando mi avvicino. La pressione e` insopportabile. alcuni svengono, rimanendo in piedi, incastrati tra la folla. Piovono i primi insulti e le prime reazioni, dovute alla lentezza dell`ingresso al concerto. Parte la prima carica dopo la nostra spinta. Scappo non so dove. Al mio fianco un ragazzo terrorizzato inseguito da un carabiniere con un tubo da impalcatura in mano. Lo colpisce alla gamba spezzandogliela. Sento solo il vento dell`arnese brandito in aria ed il tonfo di un corpo che cade a terra. Ritentiamo l`ingresso dopo alcuni minuti. Il concerto e` nella norma. Si sente che Dickinson e compagni sono stanchi. Meglio i Wasp che rompono il culo a duemila. Dopo concerto con hot dog partenopeo e birra calda di poco prezzo. Parliamo con qualche metallaro. Io e Marco abbiamo l`impressione che i tempi siano veramente maturi per editare qualcosa che abbia a che fare con una ‘zine. Magari un po` diversa. Ricordo di avere qualche numero del Vernacoliere e la collezione completa dei Tango di Michele Serra, che nell`86. uscivano con l`Unita`. Dopo qualche mugugno di Marco, lo convinco a leggerli per cavarci fuori qualche spunto. Marco inizia a creare qualche vignetta per le rubriche. Usa un pennarello 0.5 su acetato e nel tempo libero riempie fogli interi di soggetti. Marco ha la caratteristica di sorridere divertito nel momento in cui disegni I suoi fumetti. Sotto l`aspetto di regista di snuff video si nasconde una persona sensibile e talentuosa. E` sorprendente la capacita` con la quale approccia qualsiasi strumento musicale. Ci vediamo spesso al pub per mettere insieme gli argomenti da trattare nel primo numero. Tra un cannone ed un altro nascono i protagonisti. La fanzine occupa la creativita` a 360 gradi. Bisogna essere scrittori, giornalisti, grafici, recensori di musica, spettatori di concerti, esperti di marketing, conoscitori di invii postali etc etc. Tra le altre cose , mio padre gestisce un ufficio da geometra, fornito di attrezzature per impostare graficamente la ‘zine, senza contare una rudimentale macchina fotocopiatrice “Olivetti”. Iniziamo con un formato A3 piegato in due, che non e` proprio tipografico, ma e` giusto da fotocopiare. Molte altre fanzine hanno formato A4 piegato in due, ma questa va a scapito della leggibilità degli articoli scritti con caratteri molto piccoli. Come riempire le pagine e` semplice. In quel periodo molti gruppi musicali sono formati innanzitutto da ascoltatori, da persone che conoscono l`importanza della zine, come veicolo per promuovere I loro demo e la loro attivita`. Anche i gruppi della scena americana e tedesca, i quali hanno maggiore possibilita` di vedere pubblicati i loro dischi, sono molto affezionati alle fanzine. Sono molto propensi, quindi, a rispondere alle lettere di giornalisti fai da te. Basta inviare un IRC ( international reply coupon) per far si che non spendano nulla rispondendo. Proviamo, per il primo numero, con qualche gruppo italiano tipo Bulldozer e Necrodeath, due band di punta del thrash italiano, i primi milanesi, sono apparsi nelle compilation co Metallica, Slayer, etc. I secondi sono protagonisti di una sorta di death grind primordiale che tanta scuola farà alla fine dei `90. Proviamo anche a spingere trasversalmente, interessando Alberto Rossi, il quale ci mette in contatto con Cubito, che subito ci rifila materiale del Metallica Fan Club. A quei tempi i Metallica non erano ancora teste di cazzo. Erano solo adolescenti brufolosi, ripieni di merdosa birra americana, che non conoscevano la differenza fra strofa e ritornello. Tutto sommato erano simpatici, soprattutto per gli atteggiamenti da cazzoni. Famosissimi per la loro incapacita` di suonare brani dal vivo senza sbagliare… (Continua al prossimo post)

giovedì 9 aprile 2009

L' Acqua della novantanovesima cannella



Osvalda! - ride Antonino - mettiti sul muretto che facciamo una foto con i bimbi!


Marialaura! - ride papà Antonino - mettiti sul muretto della fontana che facciamo una foto!

Gianluca!Simone!- ride nonno Antonino -
mettetevi sul muretto della fontana che facciamo una foto!

Patrizia, amore - ride Gianluca - mettiti sul muretto che facciamo una foto!

Mila! Marialaura! - ride papà Gianluca - mettetevi sul muretto della fo
ntana che facciamo una foto!

lunedì 6 aprile 2009

L'Aquila


Gianluca Di Renzo
L'Aquila
26 Agosto 1968

Era la mia città.